La professione odontoiatrica oggi è diventata molto più complessa che in passato e ciò non soltanto perché l’evoluzione ha portato diverse innovazioni tecnologiche ma anche perché, al contempo, si sono modificate dal lato della domanda, le esigenze di una popolazione che sta diventando più dinamica, esigente e longeva.

In tutto ciò “le cure odontoiatriche”, nonostante tale aumento delle esigenze e delle competenze necessarie, grazie al processo di digitalizzazione, stanno diventando “meno invasive, più rapide e quindi anche meno costose”.

Ad affermarlo è il dottor Antonio Grosso, medico dentista con alle spalle, fra gli altri, un master in Endodonzia conseguito a Boston, negli Stati Uniti.

Ogni aspetto nella moderna odontoiatria digitalizzata – continua il Dottor Grosso – può e deve essere soggetto ad un’accurata progettazione, ponendosi sempre come obiettivo il raggiungimento di ottimi risultati funzionali ed estetici.”

La più grande innovazione digitale è rappresentata dal 3D, di cui il dottor Antonio Grosso, oggi titolare dello studio Day Dentist a Paola (Cosenza), è stato, come lui stesso afferma “un pioniere” che ne ha potuto vivere sul campo lo sviluppo esponenziale di questi anni.

Infatti, per coadiuvare l’operato del dentista, vengono utilizzati sofisticati softwares 3D che si associano ad un’indagine radiologica tridimensionale denominata CONE BEAM ( la TAC dentale); attraverso questa associazione è poi possibile “evidenziare tutte le variabili anatomiche coinvolte e studiare con attenzione una serie di parametri fondamentali a seconda del tipo di intervento che bisogna effettuare”.

Ad esempio, nell’implantologia si può determinare dove posizionare gli impianti, quali diametri e lunghezze utilizzare nonché decidere la relazione che questi impianti avranno con le protesi studiate per riabilitare il paziente; nell’ortodonzia sarà possibile determinare che tipo di apparecchio utilizzare ed effettuare una simulazione dell’iter di cura temporale sulla bocca del paziente e, ancora, nelle protesi, sempre basadosi sugli obiettivi funzionali ed estetici, è possibile modellarle e consegnarle al paziente nell’arco di una stessa giornata.

Tutto ciò con la certezza che quanto stabilito dal dottore verrà poi trasferito con precisione, sia al modello da usare durante l’intervento operatorio, sia per la protesi da realizzare, sia per il processo ortodontico.

In sostanza, all’elemento umano del professionista preparato e scrupoloso si accompagna la più moderna tecnologia al servizio del medico e di conseguenza del paziente.

Indubbiamente, per quanto la tecnologia aiuti l’aspetto più importante resta quello umano – conclude il dottor Grosso – perché è fondamentale una forte specializzazione del dentista in implantologia guidata così da poter condurre un esame attento del paziente candidato a questa metodica innovativa e così che possa decidere in quali casi e con quali variabili impiegarla”.